Meno !6
Ci siamo quasi : ) Fino ad oggi non posso che confermare: il Natale è la mia
festa preferita!
Mi piace l’atmosfera,gli addobbi, i colori e le luci. Mi piacciono i pranzi
infiniti con la mia famiglia, andare in giro per negozi e comprare regali per
il nipote chiatto che ha reso il Natale ancora più bello : )
Ora non mi resta che aspettare il 24 per scoprire cosa ha in serbo per noi il
saccente papà,chef indiscusso nelle grandi occasioni ; )
Oggi vi lascio qualche suggerimento per un menù a base di pesce, spero possano
esservi utili !
Se penso ad un antipasto di pesce la prima cosa che mi viene in mente è il
cocktail di gamberi. QUì proponevo una versione un po’ alternativa:
gamberetti fritti con la paprika,accompagnati da insalata e salsa rosa il tutto
racchiuso nei BIGNè.
Nelle grandi occasioni la lasagna non può mancare, QUì la ricetta di una lasagna
di mare , una goduria ; )
Se invece volete un piatto più particolare QUì ho pubblicato il fagottino di crepes ripieno con cozze e pomodorini
E il secondo? Da noi una presenza fissa è il baccalà ed ecco QUì la ricetta di mamma chioccia : )
L’avevo scritto che dopo
la faraona ripiena mamma chioccia era corsa a comprare un pollo disossato per
farcirlo la settimana successiva.E quindi a meno 8 giorni dal Natale eccovi la ricetta del pollo ripieno : )
Pollo ripieno
Ingredienti per 7/8 persone:
1 pollo disossato di circa 2 kg;
½ kg circa di carne macinata mista;
2 uova;
mollica di pane;
parmigiano;
200 gr fior di latte;
1 spicchio di aglio tritato;
prezzemolo tritato;
sale;
pepe;
olio;
burro fuso;
1 dado sciolto in 1 lt di acqua;
vino bianco.
-fate soffriggere la carne macinata con l’aglio.
-lasciate intiepidire e aggiungere le uova,la mollica di pane e il prezzemolo
tritati,il parmigiano e il fiordilatte tagliato a tocchetti.
-mescolate con le mani e aggiungete sale e pepe.
-farcite il pollo e richiudetelo con lo spago da cucina.
-spennellate con burro fuso.
-Cuocete per circa un paio d’ore a 200° aggiungendo ogni 20 minuti un bicchiere
di brodo mischiato al vino bianco.
noi a metà cottura abbiamo aggiunto al pollo delle patate tagliate a rondelle e
soffritte.
Meno 14 giorni a Natale! : )) Tra i vari piatti che ha sempre provato a
rifilarci il saccente papà la sera della vigilia c’era sempre qualche pennuto
ripieno. Il fatto che il più delle volte sia stato bocciato, non era di certo
dovuto a problemi di “gusto”, più che altro dopo un risotto e un piatto di linguine,
tra un calamaro fritto e il baccalà nessuno avrebbe avuto il coraggio di
mangiare altro.
Il mese scorso poi, il signor fidanzato, mi aveva suggerito di partecipare alla
sfida dell’mtc con una faraona ripiena di castagne. Ero più che impreparata,
non sapendo neanche come fosse una faraona!
mi ero ripromessa di correre
subito ai ripari.
L’immacolata è stata l’occasione giusta, il saccente papà è stato
inaspettatamente contento, tanto che mia madre ha già comprato un pollo
disossato e sta già pensando ad un altro ripieno per il pranzo di sabato
prossimo.
Oggi quindi..
Faraona ripiena di castagne
ingredienti per 6/7 persone:
1 faraona disossata da 1,5kg;
100 grammi di castagne bollite;
80 gr di pane raffermo;
100 grammi di carne macinata mista;
20 gr burro + altro per spennellare;
1 cipolla;
1 gambo di sedano;
salvia;
prezzemolo;
brodo;
1 bicchiere di vino bianco;
sale&pepe q.b.
-fate soffriggere il gambo di sedano,la cipolla e la salvia con il burro,dopo un
minuto o due,aggiungete un po’ di brodo.
-quando il brodo si sarà asciugato mischiate con le castagne e il pane raffermo,
entrambi tritati.
-aggiungete il sale e il pepe.mescolate.
-unite anche la carne tritata e il prezzemolo.
-salate e “pepate” l’interno della faraona,imbottite e con lo spago da cucina
legatela. Che Dio ve la mandi buona. (alla fine a me è uscita una cosa
tristissima,mi faceva impressione solo a guardarlo.inizio a credere che nella
mia vita precedente ero vegetariana)
-mischiate ora il brodo con il vino bianco e mettetene un po’ sul fondo della
teglia.
-spennellate la faraona con il burro fuso
-fate cuocere per circa un’ora e mezza,bagnandola ogni 20 minuti con i succhi
di cottura. Se necessario aggiungete altro brodo e vino
Il saccente papà in occasione del natale diventa lo chef ufficiale di casa
dilettanti.
Per il cenone della vigilia propone sempre due primi,uno di mare e uno di
terra.
Partiamo dal primo di terra.
Tra i vari piatti proposti negli anni quello che preferisco è il risotto funghi
e salsiccia.
Tra le ricette di Jamie Oliver,pubblicate sul libro “i miei menù da 30 minuti”,c’è
anche una ricetta del risotto ai funghi. Mi è piaciuta l’idea del tocco finale:
i funghi croccanti.
Ho leggermente modificato ricetta , ho variato la quantità degli ingredienti,
aggiunto la salsiccia e eliminato qualcosina,tipo il limone e il timo ed è
stato molto apprezzato ;)
Risotto funghi&salsiccia
ingredienti per 5 persone:
400 gr riso;
1 cipolla bianca media;
1 spicchio di aglio;
1 gambo di sedano;
20 gr porcini secchi;
rosmarino fresco;
3 salsicce; 300 gr funghi misti (io pleurotus e chiodini )
½ bicchiere di vino bianco;
1 dado sciolto in un litro di acqua;
10 gr di burro;
3 cucchiai di parmigiano grattugiato;
prezzemolo;
sale&pepe q.b;
olio extravergine di oliva q.b.
-mettete a mollo i funghi secchi per circa 2 ore
-riempite d’acqua una pentola capiente,quando si sarà riscaldata scioglieteci il dado
-in una padella dai bordi alti fate soffriggere la cipolla e il gambo di sedano tritati grossolanamente
-sciacquate i funghi secchi ,togliete la pelle alle salsicce e versate nella padella.fate cuocere un paio di minuti
-aggiungete il riso e il rosmarino
-sfumate con il vino bianco
-salate e “pepate”
-quando il vino si sarà assorbito aggiungete un bicchiere di brodo,continuando a mescolare aggiungete brodo ogni minuto circa, per 15/16 minuti.
-in una casseruola piccola fate soffriggere l’aglio e i funghi misti,metteteli poi sul ripiano più alto del forno e fateli cuocere fino a quando non diventano “croccanti”
- continuate a mescolare il risotto
-aggiungete il burro e il formaggio
-aggiustate di sale e pepe
-tagliate il prezzemolo e mettetene una manciata sul risotto e una sui funghi croccanti
-servite il risotto aggiungendo una cucchiaiata di funghi croccanti direttamente nei piatti.
Nel
mese di dicembre l’mtc si ferma ma fa parlare comunque di sé!
Ad ogni sfida dell’mtc ripeto quanto questo “gioco” sia per me costruttivo,sono
molto felice di far parte della piccola grande squadra che ogni mese si sfida a
suon di matterello e padelle.
Immaginate quindi la mia faccia quando Alessandra mi ha comunicato che era
prevista l’uscita di una collana di
libri dedicata alle sfide dell’mtc.
*_____________________________________________________________________*
Ebbene si, ecco il primo libro
dell’mtchallenge in tutto il suo splendore:
Il tema principale è ovviamente il patè ,protagonista della 17esima sfida,ma in
144 pagine sono racchiuse 82 gustosissime ricette: 41 ricette di paté, 8
di burri composti, 33 fra pani e crackers, grissni,muffins, scones , chips.
La grafica e lo stile sono
carinissimi grazie alle illustrazioni di Roberta Sapino (Le Chat
Egoiste- lechategoiste.blogspot.it) e le bellissime foto di Sabrina de Polo.
Insomma…tutte a scrivere la letterina a
Babbo Natale!
Titolo del libro: “L’ORA DEL paTè”
Casa editrice: Sagep- Genova
E per convincere babbo natale ricordate di dirgli che questo libro è veramente
bello&buono perché costa solo 18 euro e tutte le copie de L' ORA DEL paTE' contribuiscono alla campagna “cuore
di bimbi”, in base ad un progetto che è nato contemporaneamente al libro e si è
sviluppato in parallelo: potete trovarle in tutte le librerie d'Italia, su
amazon e su Ibs, sul sito della casa editrice e, soprattutto, sul sito della
onlus, a questo indirizzo http://www.aiutareibambini.it/oradelpate.
Con questo libro, la community dell'MTChallenge sostiene il progetto “cuore
di bimbi”,della Fondazione“aiutare i bambini”: nata nel 2000, per
iniziativa dell'ingegner Goffredo Modena, la fondazione si propone di
dare un aiuto ai bambini poveri, ammalati, senza istruzione, che hanno subito
violenze fisiche o morali e garantire loro l'opportunità e la speranza di una
vita degna di una persona, nel mondo e in Italia. Sono 71 i Paesi del Mondo in
cui la Fondazione interviene, realizzando progetti mirati, concreti, nati
per rispondere a emergenze reali e portati avanti con abnegazione, serietà e
competenza. Fra questi, appunto, c'è“cuore di bimbi”, attivo dal 2005
in 10 Paesi, che ha permesso ad oggi di salvare la vita a 857 bambini
altrimenti condannati da gravi cardiopatie congenite, con esiti spesso letali.
La Fondazione opera
nella più assoluta trasparenza, nella convinzione che sia doveroso
certificare ogni voce con la massima chiarezza, in un dialogo continuo
che unisce chi è desideroso di fare del bene con chi ha la possibilità di farlo
in modo concreto, rispettoso e consapevole di muovere nella stessa direzione:
quella dell'aiuto alle tante vittime di questo mondo, rese ancora più indifese
dall'essere bambini.
Da oggi, anche noi
remiamo con Goffredo, con Sara e con gli oltre mille volontari sparsi sul
territorio italiano - e lo facciamo con questo libro che è il primo tassello di
quella che ci auguriamo possa essere una collaborazione duratura e proficua
Grinch di tutto il mondo
vade retro: questo blog è pro-natale!!
Da oggi inizia il conto alla rovescia, sono iniziati i “lavori” per addobbare
l’albero,il mio cellulare ha già sfondi natalizi, la mia radio suona solo
“abba” (per chi se lo fosse perso qui spiegavo che le canzoni degli abba sono
la colonna sonora del mese di dicembre in casa dilettanti -.-“..strana gente
qui.. ).
Per quanto riguarda il presepe..beh..quello è off limits, il saccente papà
potrebbe linciarci,è roba sua! e anche se verrà una roba oscena lui domanderà a
chiunque varchi la soglia di casa dilettanti “ti piac o presep?” (stile “natale
in casa cupiello”).
Da parte mia nei prossimi giorni cercherò di pubblicare ricette utili per il
cenone o pranzo di natale.
Prima tra tutti vi ricordo il cavallo di battaglia di casa dilettanti: lepasticelle.
E nel frattempo potete andare Qui’ a sbirciare tra le vecchie ricette
natalizie.
Segnalo che quel COPIONE di jamie oliver fa lo stesso sul suo canale youtube.
Sborone che non è altro, addirittura, propone una ricetta al giorno. TSK! ;)
Per ora ha proposto dei calamari fritti con una salsa a base di maionese che mi
fa venire la bava alla bocca solo a guardala e oggi delle buooooooonissime
bruschette *_________* (ok lo ammetto, lo “amo” di nuovo ;D) Buon inizio settimana a tutti :)
Ho
da poco iniziato a mangiare ed apprezzare la zucca, così quando per l’ennesima
volta ho visto la foto di una pumpkin pie non ho saputo resistere.
Sfogliando i vari libri della mia libreria ho trovato tre versioni dello stesso
dolce. Una di Laurel Evans, una di Jamie Oliver e quella dell’ Hummingbird
Bakery.
Non sapendo quale scegliere ho preso un po’ dell’una e un po’ dell’altra. Il
risultato è stato buono ma non ottimo, magari il prossimo anno ci riproverò :)
Buon fine settimana a tutte.
Pumpkin Pie
ingredienti per la basic pie crust:
260 gr farina;
un pizzico di sale;
100 gr burro;2 o 3 cucchiai di acqua.
ingredienti per il ripieno alla zucca:
500 gr polpa di zucca;
500 ml di latte;
200 gr zucchero di canna;
1 baccello di vaniglia tagliato a metà;
1 cucchiaino raso di cannella;
1 cucchiaio di farina;
2 uova.
-mescolare farina,burro e sale con le mani,aggiungete un paio di cucchiai di
acqua e continuate ad impastare fino ad ottenere un panetto liscio. Avvolgete
nella pellicola trasparente e fare riposare un’oretta.
-tagliate la zucca in cubetti piccoli 2 cm,mettete in un pentolino con il
latte,lo zucchero,semi e baccello di vaniglia,cannella.
-fate andare a fuoco medio e mescolate per evitare che si attacchi,appena
inizia a bollire,abbassate la fiamma e fate sobbollire fino a quando la zucca
si sarà ammorbidita.
-togliete dal fuoco,eliminate il baccello di vaniglia e con il frullatore ad
immersione frullate il tutto
-rimettete sul fuoco e aggiungete il cucchiaio di farina setacciata.
-mescolate e continuate a cuocere fino a quando si addenserà leggermente.-mentre il ripieno di zucca si raffredda,stendete la pasta in una teglia dal
diametro di circa 20/22 cm. ricoprite con carta forno e fagioli, cuocete a180°
per circa 10 minuti.
-aprite le due uova in un piattino, battetele con una forchetta e unite al
composto alla zucca.frullate di nuovo
-versate il ripieno nella pie crust, cuocete altri 20/30 minuti o finchè il
composto sa sarà rassodato ma sarà ancora tremolante al centro.
-Servire con ciuffetti di panna montata!
Come forse avevo già
scritto nello scorso post, fino ad ora per me le castagne erano commestibili
solo ed esclusivamente nella versione dolce.
Non sono neanche un’amante delle caldarroste quindi era impensabile poterle
cucinare in versioni salate.
E’ per questo che a me piace tantissimissimo partecipare all’mtc: ti permette
di scoprire nuovi sapori, nuovi piatti e ..tanto per essere ripetitiva.. ti
insegna tante cose!
Grazie all’mtc posso “vantarmi” di cavarmela nella tiratura a mano delle
tagliatelle ;)
I pici sono diventati il mio cavallo di battaglia, li preparo ad ogni occasione
con condimenti diversi e riscuotono sempre successo. E questi sono solo esempi, mi arricchisco di sfida in sfida.
Quindi sono orgogliosissima della mia torta salata ma.. non potevo non
preparare qualcosa di dolce :)
In realtà quando ho iniziato a mischiare
tra loro gli ingredienti non avevo un’idea chiara di cosa volevo preparare, poi
è uscito questo salsicciotto (un po’ ammaccato a dire il vero, avrei dovuto
sistemarlo meglio nel congelatore :P) molto simile ad un salame di cioccolato.
A casa mi hanno già chiesto di farlo una seconda volta, quindi dato che ha
avuto successo partecipo anche con questa ricetta all’mtc di novembre :)
Salame di castagne al cioccolato, con cuore di marmellata all'albicocca
ingredienti:
250 gr di castagne bollite e sbriciolate;
100 gr di cioccolato fondente;
100 gr di cioccolato a latte;
100 gr noci tritate grossolanamente;
25 gr di burro;
1 cucchiaio di miele;
1 cucchiaio di rhum;
marmellata di albicocche q.b.
-fate fondere in un pentolino il cioccolato e il burro
-quando si sarà sciolto aggiungete, un po’ alla volta gli altri ingredienti,
tranne la marmellata
-mescolate per bene e fare raffreddare
-stendete su carta alluminio il composto dandogli la forma di un rettangolo
-ora stendete uno strato di marmellata di albicocche
-con l’aiuto della carta alluminio arrotolate il vostro salame
se come me siete impedite con la manualità sarà moooooolto semplice
creare l’effetto del cuore a marmellata: basterà impegnarvi per creare
l’effetto di una girella e state tranquille,verrà tutto meno che una girella ;)
auhauah
-conservate per 24h ore nel frizer
-servite con zucchero a velo
:)
Lo
ammetto..il mese scorso, dopo la mia prova fallimentare sulle uova alla
benedict ,mi ha invaso un sentimento di rivincita che mi ha un po’ incattivito
nei confronti dell’mtc.
Fino ad ora avevo sempre giocato per il puro divertimento. A fine ottobre però,
avevo deciso che a novembre avrei partecipato per “vincere”.
Nei miei occhi sono comparse le fiamme ardenti alla “mila&shiro” (avete
presente?), studiavo con attenzione tutti gli indizi per poter iniziare a
studiare al più presto per la nuova sfida.
Sorvoliamo sui fattori pigrizia e svogliatezza che mi hanno fatto perdere tutta
questa “cazzimma”,come si dice dalle mie parti, e che mi hanno riportato al
motto “l’importante è partecipare”.
Fatto sta che per almeno i primi giorni ho spremuto le meningi e quando sul
blog dell’emmettichallenge si è parlato di cucina del bosco non ho potuto non
interpellare Lui, la new entry di casa dilettanti: L’uomo-del-monte,nonché
fidanzato nuovo di zecca della sottoscritta.
Ora,piccola parentesi sul soprannome che conoscendolo potrebbe turbarlo dato
che evoca, erroneamente, l’immagine di un rude e scorbutico zampognaro; per
evitare un incidente diplomatico ci tengo a specificare che l’uomo-del-monte è
in realtà molto gentile e delicato, ha solo una spiccata propensione per la
montagna, i boschi, la natura ecc ecc (e speriamo che l’incidente diplomatico
sia scongiurato ;D )
Chiusa la piccola parentesi.
Interrogato l’uomo-del-monte dolce,gentile e delicato lui ha risposto:
“perché non prepari una faraona ripiena di castagne ed erbette..ecc..ecc..ecc”
…………………………….
ehm… mentre sul mio taccuino invisibile segnavo “imparare a preparare la
faraona ripiena” subito dopo la voce “cercare su google immagini di faraone” ,
con nonchalance bocciavo la proposta con la scusa che la castagna doveva essere
un ingrediente fondamentale, ( non perché non avevo idea di come si imbottisce
una faraona…) e quindi ho ricominciato a spremere le meningi.
Ammetto di non avere grande fantasia in cucina e in questi casi,
quando proprio non so come e a cosa abbinare un ingrediente, consulto il libro
la “grammatica dei sapori”.
Alla voce “castagne&funghi” l’autrice, Niki segnit, parla della possibilità
di fare una torta salata con questi ingredienti e nonostante per me le castagne
si mangiano solo nei dolci, l’idea mi è piaciuta.
Inizialmente ero un po’ scettica e come me il resto della famiglia, io però ho
apprezzato da subito, loro hanno voluto dargli una seconda possibilità a cena
ed hanno scoperto che lasciandola riposare diventa più saporita.
Torta salata castagne,funghi e patate
ingredienti:
2 rotoli di pasta sfoglia già pronta;
300 gr di funghi misti (per me chiodini e metà orecchione);
250 gr di castagne bollite e tritate;
50 gr pancetta;
1 cipollina piccola;
olio evo;
olio di mais;
½ bicchiere di vino rosso;
1 patata grande;
sale&pepe;
rosmarino.
-fate soffriggere per un paio di minuti la cipolla e la pancetta con l’olio
d’oliva
-aggiungete i funghi e dopo un minuto le castange
-sfumate ora con il vino rosso e mescolate
-fate cuocere pochissimi minuti, aggiustate si sale e pepe e togliete dal fuoco
-tagliare la patata a rondelle sottili e soffriggete
-stendete un rotolo di pasta sfoglia, bucherellate il fondo con una forchetta e
fate uno strato con le patate, salate e aggiunte un po’ di rosmarino
-ricoprite ora con funghi e castagne e infine con un altro rotolo di pasta
sfoglia
-bucherellate anche la parte superiore della torta
-cuocete a 180° per i primi5/10 minuti solo nella parte inferiore, continuate
la cottura normalmente fino a quando la sfoglia sarà dorata.
Niki la simpaticona poi suggerisce un’altra cosa: truccarsi le guance rosse e
sporcarsi le unghia con il cacao amaro,così che possiate dire di aver raccolto
le materie prime di persona.. uahauhauhauhauahauhauh
Questa me la conservo per la prossima volta, magari mi fa conquistare qualche
punto in più con l’uomo-del-monte, tanto non saprà mai che non è vero…
uahauhauhahua
Ho
riletto un po’ il mio blog.
Da quando l’ho aperto mi sono lamentata dell’università, del mio status di
disoccupata e poi del lavoro, della monotonia e della routine, della libertà di
scelta e delle imposizioni, del tempo che passa, dell’età che avanza, dei chili
di troppo e della voglia perenne di dolci, della mia pigrizia, dei troppi
impegni.
Insomma di tutto.
Il mese scorso ho compiuto 27 anni, il traguardo dei 30 è vicino e mi sono
ritrovata a leggere una “lista di cose da fare prima dei 30”.
Sinceramente non credo che ci siano cose che obbligatoriamente si debbano fare
ad un’età piuttosto che a un’altra.
Tutto sta nel fare ciò che si vuole, o no?
Fatto sta che mentre mi lamentavo dell’universo intero io un po’ di sfizi me li
sono tolti e sinceramente di questi primi 27 anni, tutto sommato, non posso , o
meglio non dovrei,lamentarmi ;) Non perché in una lista di 300 cose ne ho fatte
117, ma perché ho fatto ciò che volevo,non proprio quando volevo ma l’ho fatto.
In più è vero che ho compiuto 27 anni,ma io sinceramente me ne sento almeno 10
in meno!! Oh oh
Quest’anno ho voluto eliminare i festeggiamenti con gli amici.
Mi sono scolata una bottiglia di vino con il mio fidanzato, ho mangiato pizza a
morire e soprattutto ho preparato una mini-torta interamente di cioccolato che
per me è la torta di compleanno per eccellenza!!!
La ricetta è quella del libro hummingbird bakery, buona, apprezzata anche dal
nipote chiatto che ci si è tuffato letteralmente dentro! *_*
Ecco la traduzione:
Brooklyn blackout cake
ingredienti per 3 dischi da 18 cm (io ne ho fatti due,uno più alto dell’altro):
100 gr di burro;
260 gr zucchero semolato;
2 uova;
1 bustina di vanillina;
45 gr cacao amaro;
¾ cucchiaino di lievito per dolci;
¾ cucchiaino di bicarbonado;
un pizzico di sale;
170 gr farina;
160 ml latte intero.
Per la crema a cioccolato:
500 gr zucchero semolato;
1 cucchiaio di miele;
125 gr di cacao amaro;
200 gr maizena;
85 gr burro a cubetti;
½ cucchiaino di estratto di vaniglia (o altra vanillina).
-con le fruste elettriche mescolate insieme il burro e lo zucchero fino ad
ottenere una crema liscia
-aggiungete le uova una alla volta mescolando bene dopo ogni aggiunta
-aggiungete un po’ alla volta la vanillina,il cacao, il lievito,il bicarbonato
e il sale
-continuate a mescolare bene
-aggiungete metà della farina e tutto il
latte,mescolate e unite il resto della farina
-mescolate bene
-cuocete per circa 20 minuti i vostri dischi a 170°
preparate la crema al cioccolato:
-mettete in un pentolino lo zucchero,il miele,il cacao e 600 ml di acqua
-portata a bollore,a fuoco basso,mescolando di tanto in tanto -in una
ciotola mescolate la maizena con 120-200 ml di acqua mescolando energicamente. dovrete
ottenere un composto dalla consistenza collosa
-aggiungete un po’ alla volta al composto di cacao,portate di nuovo a bollore
mescolando costantemente,per evitare che si formino grumi
-togliete dal fuoco e aggiungete burro e vaniglia
-ora mescolate,coprite con la pellicola trasparente e fate raffreddare per bene
-quando i dischi saranno cotti e raffreddati,tagliate la parte superiore di
ognuno di essi in modo da avere due dischi con una superficie “pianeggiante”
-sbriciolate le due “calottine”
-alternate ora un disco e uno strato di crema,finite con la crema e ricoprite
con il pandispagna sbriciolato.
L’altra sera di nuovo
cineforum, questa volta “il mondo di Arthur Newman”
Un Mattia Pascal dei nostri tempi.
“Hai mai pensato di andare via e non tornare mai
più? Scappare e far perdere ogni tua traccia, per andare in un posto lontano e
ricominciare a vivere, vivere una vita nuova, solo tua, vivere davvero? Ci hai
mai pensato?”
io rispondo con un’altra citazione “Credo che la voglia di scappare da un paese
con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da
te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx”
Se l’altra volta ho pubblicato la ricetta dei burger bus,oggi non posso
non darvi la ricetta del KETCHUP.
Salsa ketchup, di jamie oliver
ingredienti per 500ml:
1 cipolla rossa pelata e tritata grossolanamente;
½ finocchio, tritato grossolanamente;
1 gambo di sedano (sempre tritato grossolanamente);
olio di oliva;
1 pezzo di zenzero grosso quanto a un pollice,pelato e tritato (io un
cucchiaino di quello in polvere);
2 spicchi d’aglio,pelato e affettato;
½ peperoncino fresco ;
1 mazzetto di basilico (foglie e gambi);
1 cucchiaio di semi di coriandolo;
2 chiodi di garofano;
1 cucchiaino di pepe nero appena macinato;
sale marino;
1 kg di pomodorini tritati;
200 ml di aceto di vino rosso (sinceramente l’ho trovato troppo forte,la
prossima volta proverò con l’aceto di mele);
70 gr zucchero di canna.
-prendete una pentola bella grande con il fondo spesso.
-versateci l’olio,una bella dose, le spezie e le erbe aromatiche,lo zenzero,l’aglio,
il peperoncino,i GAMBI del basilico,semi di coriandolo e chiodi di garofano.
-condite con sale e pepe.
-cuocete per circa 15 minuti,finchè le verdure si saranno ammorbidite.
-aggiungete ora i pomodori tritati e 350 ml di acqua fredda.
-portate a ebollizione,poi fate cuocere a fuoco lento finchè la salsa si sarà
ridotta alla metà.
-aggiungete le foglie di basilico,frullate tutto e filtrate per ben due volte
la vostra salsa.
-versatela in una pentola pulita e aggiungete aceto e zucchero.
-ora fatela cuocere fino a quando raggiunge la consistenza del ketchup.
-conservate in barattolini sterilizzati… io non ne ho avuto bisogno,ho ridotto
le dosi ed è finita quasi subito. ;) per completare vi rimando alle ricette dei burger buns e degli hamburger :)
Passi
da giganti signori:
Sono passata dal trascorrere le mie giornate a vedere film,da sola, in
streaming sul letto a fare la tessera per il cineforum con il mio fidanzato.
(aspettate, finisco di saltellare urlando
“ho-un-fidanzato-ho-un-fidanzato-ho-un-fidanzato” e continuo XD )
Comunque… siamo arrivati al 4° film, il primo l’ho perso. Era “tutti pazzi per
Rose”. Mi hanno detto che si tratta di una commedia leggera..a tratti anche
divertente..poi sono arrivata io e hanno fatto solo roba deprimente.
Di uno addirittura non ricordo nemmeno il titolo,rimosso.PUFF.
Poi è arrivato “L’intrepido” di Gianni Amelio.
Lì
per lì mi sono anche un po’ annoiata..però sono passati quattro giorni e ancora
ce l’ho in testa…
Il film parla di Antonio Pane (A.Albanese),maestro mancato che mentre aspetta
la manna dal cielo,di mestiere fa il “rimpiazzo”:sostituisce,anche solo per un
paio di ore, chi per un motivo o per un altro, deve assentarsi.
In sostanza fa tutti i lavori,perché ad Antonio Pane i lavori piacciono
tutti,la sua teoria è che “si tiene allenato per quando sarà il suo momento”.
Capito?
Antonio Pane è saggio (?!??) o comunque buono,troppo, di una calma e una
serenità disarmante,in tutte le situazioni,qualsiasi cosa gli accade,
ovviamente col sorriso a 32 denti sempre stampato in faccia.
Ho alternato momenti in cui gli avrei dato un pizzicotto sulla guancia dicendogli
che è un tenero a momenti in cui gli avrei dato una testata in pieno naso!
E poi ci sono i due giovani. Lucia e Ivo. La prima è una ragazza di buona
famiglia che Antonio conosce ad un concorso pubblico,il secondo è il
figlio,studia al conservatorio ed è un sassofonista talentuoso. Lei soffre di
depressione,lui di attacchi di panico.
E bene.. l’argomento ci piace, è attualissimo: il precariato,la povertà,il
divario generazionale. Ci piace pure l’idea dell’uomo buono che
sceglie di andare a lavorare in Albania pur di non cedere all’illegalità e anche
l’analisi di questi ccciovini di oggi che hanno tutto ma sono infelici.
Ma.. a parte la lentezza del film,vabè.. Lui ho capito che è buono, ma anche i
buoni all’ennesima delusione ti mandano a cagare, ho capito che devi prendere
tutto con filosofia, ma se non sei un po’ più intraprendente non riuscirai mai
a farti strada.
Alcune cose poi erano veramente un po’ forzate,un po’ fuori luogo,vedi la scena
del ragazzino. (non vi racconto tutto, vedetelo).
Voleva dare un messaggio? qui due sono le cose: o io non l’ho colto o il
messaggio è “meglio lavorare per il marito della tua ex che ricicla denaro
sporco che andare in Albania nelle miniere”. (ops ora vi ho raccontato tutto..)
Fatto sta che ho stampata nella testa l’ultima scena..bellissima..e la colonna
sonora ancora di più (eccola).
Vedetelo e ditemi voi.
Una cosa che odio al cinema è la gente che
sgranocchia patatine nel mio orecchio,mentre io cerco di rimanere
concentrata. A casa però il cibo ve lo concedo ;)
Io
vi consiglio l’hamburger homemade con i Burger Buns di Laurel Evans
Burger
buns
ingredienti per 8 panini:
170 ml di acqua calda;
30 gr burro morbido;
1 uovo;
455 gr farina;
50 gr zucchero;
1 cucchiaino e ¼ di sale;
1 bustina di lievito di birra secco (io l’ho sostituito con un cubetto di lievito
di birra fresco);
semi di sesamo;
1 uovo per spennellare i panini.
-mettete
tutti gli ingredienti in una ciotola e impastate per circa 10 minuti.
-una volta ottenuto un panetto liscio ed omogeneo,lasciate lievitare per circa
1 oretta in un recipiente leggermente unto e coperto da un canovaccio.
-quando sarà raddoppiato di volume,sgonfiate l’impasto e formate 8 palline.
-appiattitele fino a formare dei dischi alti 2 cm circa, mettete su una teglia
unta e lasciate lievitare un’altra oretta.
-ora spennellate i panini col l’uovo e coprite di semi di sesamo.
-cuocete a 180° per circa 15 minuti J
Potete farcire i vostri panini con gli hamburger
di Jamie Oliver che trovate in questa pagina (ottimi!!) oppure con una versione
più leggera preparando il vostro hamburger con 100 gr di carne macinata mista
con un cucchiaino di acqua.
Io ho preparato anche la salsa ketchup ;) ma per quello ci vuole un post a
parte. Buona domenica a tutti!!!
Care
le mie “4stagioni”,
per anni non ho visto di buon occhio l’autunno. La sua malinconia,l’inizio
della scuola.
Col tempo, per addolcire un po’ la pillola, ho iniziato a organizzare viaggi
proprio durante questa stagione.
Con la “vecchiaia” ho iniziato ad apprezzare tanto anche i suoi colori ed i suoi
frutti.
Senza contare che a ottobre ricorre l’anniversario della mia nascita (e non
so..).
Adesso mi piace fotografare i suoi alberi con le foglie gialle, mi piace
l’odore delle castagne arrostite, cucino sempre più spesso la zucca e sto
imparando a convivere con l’idea che si invecchia.
Vi confesso che io quest’anno l’autunno l’ ho anche aspettato con ansia
pregustando serate “film&coperta-di-pile”.
Ora mi chiedo.. perché quando finalmente ho accettato la sua esistenza,voi mi
ripagate con giornate pieeeene di sole e 28 gradi?!!?!?
Io voglio fare colazione bevendo latte caldo e strafogando pancakes mentre
fuori c’è il vento,indossare il pigiamone e i calzini di lana!
Voglio uscire con il cappottino e gli stivali,vestirmi di marrone,rosso e
verde!
Voglio provare la zuppa alla zucca con i crostini al formaggio!
Argh!
Quale altro colpo basso mi riserverete? Il natale con il clima tropicale?!?
Puàh! Per quest’anno va bene così, ho cercato l’autunno altrove.
Con la speranza che non si ripeti MAI più, vi porgo i miei più cordiali saluti.
Eres
Pancakes
crusca,fragola e cacao!
ingredienti per 6 pancakes:
50 gr di crusca d’avena;
100 gr di farina 00; 10 gr zucchero;
1 cucchiaio di cacao amaro;
½ cucchiaino di lievito per dolci;
¼ cucchiaino di bicarbonato di sodio;
125 gr di yogurt activia alle fragole;
100 ml di latte;
1 uovo;
40 gr burro fuso freddo;
olio di mais qb;
burro e miele per servire.
-prendere due ciotole: in una mescolare la farina setacciata con la crusca,il
cacao,lievito e bicarbonato; nell’altra l’uovo,lo yogurt,il latte e il burro.
-mischiare i due comporti e amalgamarli bene.
-ungete leggermente una padella antiaderente e scaldate a fuoco medio.
-quando sarà ben calda versate un paio di cucchiai di pastella,cuocete per un
paio di minuti, finchè sul pancake non si formeranno delle bollicine. Cuocete
anche l’altro lato.
-ripetere fino alla fine della pastella.
-riscaldate nel frattempo una noce di burro e un cucchiaio di miele.
-servite alternando pancake e miele fuso.
Ps: La ricetta originale è di Laurel Evans che trovate sul libro “american
bakery”, mi sono limitata a fare qualche modifica
Pps: non è bellissima la tazza olandese comprata ad amstedam?!?!?!? *________*
E
meno male che c’è l’mtc che mi costringe a provare ricette salate..che fosse
per me proverei sempre e solo dolci.
Questo mese si parla di colazione americana e nello specifico di uova alla
benedict, piatto che è nella mia lista di cose da provare da circa uhmm… un
paio di anni!
Credo che fondamentalmente la scelta tra una colazione salata e una dolce sia
tutta questione di abitudine o semplicemente di gusto..nel senso che conosco
gente che alle 8 di mattina al cornetto e cappuccino preferiscono pane e
mortadella.
Io che molto probabilmente ho un futuro di glicemia e colesterolo alle stelle
non disdegno né l’una né l’altra, in un paio di occasioni non ho ceduto alle
uova strapazzate su toast cosparso di burro e contorno di fagioli solo perché ero
in compagnia di persone che “ma come fa la gente a mangiare così appena
svegli?!!bleeaaah” -.-“
Questo mese non ho avuto grande fantasia,mi sono limitata a sostituire l’english
muffin con le “arepas” pane venezuelano a base di farina di mais bianco. Tra
parentesi non mi è venuto neanche un granchè , né il pane né la salsa
olandese..ma nonostante tutto il piatto nell’insieme mi è piaciuto molto. Come accompagnamento ho scelto un thè freddo, “ricetta”
presa dal libro di Laurel Evans –buon appettito america!-
Ah.. e se vi dicessi che ho preparato e mangiato le mie uova alla benedict alle
3 del pomeriggio quanto vi farei schifo da uno a dieci?!?!? Auhauhauhaahuahauhauhauha
Uova alla benedict con arepas e thè freddo
ingredienti per una persona:
1 uovo;
1 fetta di fesa di tacchino;
1 cucchiaino di aceto;
sale e pepe;
1 arepas;
1 cucchiaio di salsa olandese.
per le arepas:
150 gr farina di mais bianco;
200 ml circa di acqua;
1 cucchiaio di olio;
un pizzico di sale.
-mescolare tutti gli ingredienti,aggiungendo l’acqua poco alla volta fino ad
ottenere un composto liscio.
-formare dei dischi doppi circa 2 cm e cuocere per qualche minuto su una
piastra calda e leggermente unta.
-tagliare a metà e cuocere altri 15 minuti nel forno.
per la salsa olandese (ricetta Laurel Evans):
1 tuorlo;
½ cucchiaino di succo di limone;
25 gr burro fuso;
un pizzico di pepe e un pizzico di sale.
-in una ciotola sbattere il tuorlo e il succo di limone finchè raddoppia il suo
volume.
-appoggiare la ciotola su una pentola d’acqua in leggera ebollizione,
continuate a sbattere.
-versare lentamente il burro fuso e continuare a girare finchè la crema di
addensa.
-togliere dal fuoco, aggiungere pepe e sale.
per il thè freddo (ricetta Laurel Evans):
1 bustina di tè;
125 ml di acqua bollente;
250 ml di acqua fredda;
25 gr zucchero.
-in una tazza capiente versare l’acqua bollente sulla bustina da tè, lasciare
in infusione per circa 20 minuti.
-togliere la bustina,versare lo zucchero e mescolare.
-versare l’acqua fredda e conservare in frigo.
-servire con ghiaccio e una fettina di limone.
Quando tutti gli “elementi” sono pronti preparare le uova:
-riempire un pentolino con circa 7-8 cm di acqua e il cucchiaino di aceto,
scaldare a fuoco medio
-aprire l’uovo in un piatto.
-quando l’acqua avrà quasi raggiunto il bollore, con un cucchiaio creare un
vortice e far scivolare l’uovo all’interno.
-cuocere per circa 3 minuti
Aprire a metà l’arepas,poggiare sulle due parti la fetta di fesa di tacchino,l’uovo
e infine la salsa olandese.
…è più facile e veloce farlo che scriverlo..sul serio!!!
PS.la foto è orrenda. Sigh! Quel giorno non c’era neanche un raggio di sole :(
Dopo
tre mesi di assenza non potevo tornare e pubblicare una ricetta a caso. Aspettavo
qualcosa che mi entusiasmasse, che valesse la pena condividere con voi…ed è
arrivata Lei!
Considerato che a luglio il mio blog ha compiuto tre anni Lei non può che
essere perfetta.
Perché Lei E’ perfetta.
Dimenticate tutte le carrot cake che ho pubblicato in questi tre
anni,eliminatele dalla vostra memoria perché finalmente ho trovato LA ricetta
*_*
LA ricetta è stata presa dal libro di “hummingbird bakery” la buonissima e zuccherosissima
bakery londinese, prevede ben tre dischi ma anche io che sono un pozzo senza
fondo l’ho trovato esagerato.
Infatti a Londra una sola fetta l’ho mangiata in tre riprese !!!
Ho quindi ridotto le dosi per fare solo due strati e ho fatto la metà della glassa prevista.
OTTIMA!
Ecco la ricetta originale ^_^
Carrot cake di “hummingbird bakery”
ingredienti per 3 dischi da 20cm di diametro:
300
gr di zucchero bruno (non me ne vogliate,ho usato quello normale -.-)
3 uova;
300 ml olio di semi di girasole;
300 gr farina;
1 cucchiaino di bicarbonato;
1 cucchiaino di lievito per dolci;
1 cucchiaino di cannella + 1 cucchiaino per decorare;
½ cucchiaino di zenzero;
½ cucchiaino di sale
¼ cucchiaino di estratto di vaniglia (ehm…io una bustina di vanillina);
300 gr carote tritate;
100 gr noci tritate + altre per decorare.
Creem cheese frosting
ingredienti per 3 dischi:
600
gr zucchero a velo;
100 gr burro;
250 gr Philadelphia.
-Accedente il forno a 170°
-Iniziate mescolando insieme zucchero,uova e olio.
-Aggiungete un poco alla volta la farina mescolando bene dopo ogni aggiunta.
-Unite ora bicarbonato,lievito,cannella,zucchero,sale e la vaniglia.
-Solo alla fine le carote e le noci.
-Dividete il composto in 3 stampi da 20cm di diametro e cuoceteli per circa
20/25 minuti.
-Nel frattempo preparate il frosting: io ho frullato insieme formaggio e burro,
poi usando lo sbattitore elettrico ho unito lo zucchero a velo alla crema
ottenuta.
-Quando i dischi saranno pronti e raffreddati sovrapponeteli alternandoli al
frosting.
-Decorate con noci e cannella
Eccoci
di nuovo con l’mtc, dopo un mese di stop dovuto a…dieta+piatto ciofeca.
Cioè..la ricetta proposta era buona, ma io ho sbagliato tutto ed è uscita una
ciofeca. Certo avrei potuto aggiornare la rubrica “ciofeca day”..ma ho
preferito fare passo.
Ritorno
questo mese con il tema “insalata” in particolare “cozzaman” propone la caesar
salad.
Nel
regolamento si parlava di libera interpretazione dell’insalata, con la costante
della verdura a foglia larga e del pane/crostino di accompagnamento e quindi
subito ho pensato a Lei: la caponata napoletana.
Come
sempre mi sento ai limiti del regolamento,prima o poi farò un corso accelerato
di comprensione del testo, fatto sta che quando leggo le ricette del mese si
accende SUBITO una lampadina ed è difficile spegnerla. Quindi mi affido al mio
istinto anche questo mese.
La
caponata napoletana è completamente diversa dall’omonimo e buonissimo piatto
siciliano. E’ la regina delle insalate campane, consumata in particolar modo
nei mesi estivi,spesso e volentieri come piatto unico, d'altronde contiene
tutto:carboidrati,proteine,grassi. (scusate è la dieta che mi sta
rincoglionendo).
Caponata
napoletana
Ingredienti:
freselle
(ammorbidite dall’acqua)
lattuga
tonno
pomodori
olive
verdi
alici
sott’olio
olio
basilico
fresco.
Per
preparare le freselle napoletane “homemade” occorrono
Ingredienti
(x16 freselle):
250
gr farina 00;
250
gr farina manitoba;
circa
300 ml di acqua;
10
gr di sale;
16
gr di lievito di birra.
-sciogliete
il lievito in 100 ml di acqua tiepida
-versate
le farine e il sale in una ciotola (per chi è esperto e non un incapace come me
va bene direttamente sul piano di lavoro)
-mescolatele
un po’ e fate un buco al centro e versate l’acqua&lievito
-impastate
aggiungendo il resto dell’acqua un po’ per volta.
-quando
avrete ottenuto un impasto liscio,coprite con un canovaccio e fate riposare
fino al raddoppio (ora che è estate ci vorrà proprio poco..)
-dividete
l’impasto in 8 palline,stendete ogni pallina in modo da ricavare dei fusilloni
e unite i due estremi.fate lievitare altri 20 minuti.
-cuocete
ora a 180° per circa 20 minuti. Le pagnottelle dovranno essere ancora bianche e
pallide.
-fate
raffreddare e tagliate a metà. Cuocete i dischi per un’altra mezz’ora,o
comunque fino a quando risulteranno belle croccanti e biscottate.
Quando
saranno fredde conservatele in sacchetti di plastica.
Ero al cazzeggio e ho digitato la parola VORREI su google e su tumbrl .. mi è uscita una caterva di "vorrei tornare con te/fammi perdonare da te/stare con te/farti sapere che/" ..blablablabla..
come siamo sentimentali ragazzi...
Io me lo chiedo spesso, mi interrogo sapete..ogni tanto mi guardo e mi dico "ma tu che minchia vuoi?" Nel mio cervello esplode una granata e la maggior parte delle volte la risposta è "affondare la testa in un enorme cupcake con un frosting cioccolatoso" ...ma del resto...è una dichiarazione d'amore anche questa. Credo. (altre volte mi rispondo boh e cerco la risposta su google ;D)
Cupcake all'arancia con frosting al cioccolato (ricetta di laurel
evans)
Ingredienti (per circa 12 cupcake):
200
gr farina 00;
1
cucchiaino e ½ di lievito per dolci;
¼
di cucchiaino di sale;
60
ml di latte;
2
cucchiaini di estratto di vaniglia (io aroma all’arancia);
115
gr burro ammorbidito;
140
gr zucchero;
3
uova.
Frosting
a cioccolato:
180
gr zucchero;
20 gr cacao;
sale;
130 gr Philadelphia;
130
gr burro;
200
gr cioccolato fondente fuso e tiepido;
130
gr panna acida (in sostituzione ½ tazza panna fresca ½ tazza yogurt + 1
cucchiaino di succo di limone)
-ciotola
1:mescolare farina,lievito e sale
-
ciotola 2:unire latte e aroma all’arancia
-ciotola
3:lavorare burro e zucchero fino alla formazione di una cremina spumosa.
-Aggiungere
le uova una alla volta, mescolando bene dopo ogni aggiunta.
-a
questo composto alternate il contenuto delle prime due ciotole, iniziando e
finendo sempre con la 1 e mescolate bene!
-riempite
i pirottini per 2/3 e fate cuocere per circa 20 minuti a 160/180°
Nel
frattempo preparate il frosting
-setacciate
insieme zucchero,caco e sale
-in
un’altra ciotolina lavorate burro e formaggio fino ad amalgamarli bene
-mischiate
i due composti un po’ alla volta,mescolando bene.
-aggiungete
il cioccolato fuso e mescolate fino a quando non ricaverete un composto liscio
In
questo periodo penso sempre più spesso a Londra. Mi dispiace non aver mai
scritto niente durante la mia breve permanenza, ancora di più mi dispiace non
aver fatto tutte le foto che avrei voluto fare e non aver preso appunti di
indirizzi ecc ecc.
Fortuna però che su internet riesci a trovare più o meno tutto quello che vuoi,
così oggi vi parlo di un paio di quartieri che mi sono piaciuti tanto .
Negli
ultimi anni a Londra si sta provvedendo alla “bonifica” di tutti quei quartieri
considerati a rischio. Tra questi troviamo Stockwell e Brixton.
Negli anni passati questi due quartieri(soprattutto Brixton)hanno fatto da
sfondo a varie guerriglie. (potete leggere qualcosa al riguardo anche su
wikipedia Stockwell qui Brixton quì )
Oggi
sinceramente, a parte qualche pazzo che parla da solo io tutto questo pericolo
non l’ho avvertito. Se poi avete intenzione di uscire il fine settimana
mettetevi in testa che a Londra nessun posto può essere considerato
tranquillissimo al 100% .
Durante
i miei tre mesi di cazzeggio londinese sono andata spesso e volentieri a
trovare una mia amica che vive a Stockwell , il mio
giro iniziava quindi da quella stazione metro.
La prima tappa era sempre il supermercato costcutter, perché come ogni
supermarket aveva i pan au chocolat buonissimi!
Girando poi nel quartiere si possono trovare tanti altri mini market però portoghesi,
infatti Stockwell è considerata un po’ una “little
portugal” e vi consiglio vivamente di farci un giro perché… voi
riuscite a immaginare una vita senza “pan di stelle”? io no.. certo i biscotti
“digestive” e similari sono buonissimi ma vuoi mattere i pan di stelle, gli
abbracci e le macine?!?!? quindi se siete come me ,vivete a londra e avete
voglia di fare una colazione “all’italiana” andate nei negozietti portoghesi,
troverete tutti i prodotti più commerciali che generalmente acquistiamo in
italia, dagli amatissimi biscotti, al lievito, alla farina, la pasta ecc.. una
cosa mi ha lasciata abbastanza “sconvolta” : il lievito di birra
congelato, ma vabè.. meglio di niente.
Ritornando alla stazione della metro di Stockwell, se voltate a sinistra, troverete il murales commemorativo di Violette Szabo, agente segreta britannica durante la seconda guerra mondiale.
Allo stesso link dove ho preso la foto potrete leggere che tutto è partito da alcuni disegni fatti dai bambini delle scuole del quartiere, inizialmente doveva essere la rappresentazione della multiculturalità di Stockwell, successivamente un gruppo di artisti locali ha "sistemato" questi disegni ed al progetto è stata aggiunta Szabo. Lasciatevi alle spalle il monumento,
girate a sinistra, verso ladbrokes e andate sempre dritto, a parte che sulla sinistra
troverete l’ennesimo pollo fritto,se potete resistere resistete, altrimenti con
un paio di pound lì comprate il mondo.
Ma
andate avanti! Ed ecco che arriviamo allo skate park.
Ho
trascorso un bel po’ di tempo seduta sul muretto ad osservare grandi e piccini
che con skate o bici , muniti di caschetto, correvano tra una “rampa” all’altra.
Carinissimi
i bimbetti di pochi anni sulla bici in divisa scolastica. Che poi dico io… non
esiste mezzo cm pianeggiante, ma tu padre/madre che resti impassibile a
guardare tuo figlio di 5 anni che sulla bici si lancia dalle discese andando
incontro a sbucciature e rotture di braccia/gambe certe.. ma come cacchio
fai?????!!!?!?!?!?! Mistero della fede.
Andiamo
avanti. Procedete sempre dritto arriverete ad un altro semaforo che sta dopo la
catena nando’s (se non mi sbaglio), sulla destra c’è anche un negozio di
abbigliamento per bambini (mumble mumble) ed è proprio verso destra che dovete
andare. Siamo a Brixton.
Fermi
tutti perché Brixton è Brixton e per le food blogger deve essere una tappa
obbligatoria!
Brixton è un quartiere “caraibico” , la gente è alla mano e l’atmosfera è
sempre festaiola, informale e rilassata. Lontano anni luce dalla classica
Londra chic e turistica.
Da
ogni negozietto sentirete uscire musica reggae a palla e non rimanete sconvolti
se sull’uscio ci sarà qualche simpatico nonnetto che balla! Lì troverete di
tutto: cd, scarpe,sciarpe,cappelli,parrucche,accessori,internet point e cibo,
cibo e ancora cibo.
Siete
stanche della carne e del pesce preconfezionato e della frutta e verdura di
plastica che trovate al supermercato?!?! Venite qui! Banchi immensi con merce
fresca e bellissima. Venduta col sorriso e mille chiacchiere poi, che volete di
più?
Nel village trovate anche pub, ristorantini etnici, pizza buona buona, non quei
materassi conditi con ingredienti improponibili che si vedono in giro e infine le
torte artigianali *_* dalla classica (e mia amatissima) carrot cake a quella
caffè e banana.
La
sera poi, dal giovedì al sabato, restano aperti solo i ristoranti/pub e si
popola di musicisti. Merita una visitina.
Un
po’ prima di entrare nel village , vedete dov’è “shoe zone”, guardate di
fronte, entrate in quel piccolo vicoletto, pochi metri e arrivate in una
birreria che propone svariati tipi di birra artiginale.
foto di google map :P
Tutte
le volte che andavo lì, capivano a volo che ero italiana e così, chiunque, si
sentiva in dovere di farmi ascoltare tutte le parole italiane che conoscevano.
Considerate che le prime cose che si imparano sono le parolacce…
Come
quella sera che dovevo prelevare, svampita come sono non ho visto la fila, un
uomo grosso di colore giustamente ha iniziato a urlare perché dovevo rispettala
e io piccola piccola ho tolto la carta e mi sono messa in fila. Hanno iniziato
a ridere tutti, compreso l’omone, che poi con la mano sulla spalla mi ha detto
“don’t worry” mi ha ceduto il suo posto e per il quarto d’ora successivo sono
stata “rapita” dalla sua compagna che doveva per forza raccontarmi dei posti
che aveva visitato in italia e abbassando la voce, mi ha fatto sentire quanto
era brava a dire “vaffanculo” e “stronzo”. Alla fine mentre si allontanava ha
urlato “ciao ciao buonasera” ahhahahahahaha.
Ho
trovato questo breve video su youtube che riguarda proprio il Brixton
village!!! Meritano di essere guardati anche gli altri video di “kate” :D